Poste Italiane condannata al rimborso di Buoni Fruttiferi senza scadenza

Poste Italiane condannata al rimborso di Buoni Fruttiferi senza scadenza

Una sentenza del Giudice di Pace di Montepulciano condanna Poste Italiane al rimborso di Buoni Fruttiferi privi di indicazioni sulla scadenza. Il caso, che ha portato alla sentenza n. 18/2024 del 19.02.2024, rappresenta un importante precedente per i risparmiatori che si sono trovati in situazioni simili.

Mancanza di informazioni cruciali:

Nel 2002, una famiglia sottoscriveva tre Buoni Postali fruttiferi per un totale di 1.500 euro. Tuttavia, contrariamente a quanto previsto dalla normativa vigente, i buoni non presentavano alcuna indicazione né riguardo alla data di scadenza né sulla durata. Tale mancanza di informazioni ha creato confusione e incertezza tra i risparmiatori, che si sono visti negare la possibilità di conoscere i termini precisi per l’esercizio del proprio diritto al rimborso.

Ricorso e vittoria dei risparmiatori:

Al momento della presentazione per il rimborso nel 2022, Poste Italiane ha opposto la prescrizione del diritto, sostenendo che il periodo di scadenza di 10 anni era ormai maturato. I risparmiatori, però, decidono di contestare il diniego di Poste Italiane intraprendendo un’azione legale davanti al Giudice di Pace di Montepulciano.

Il Giudice riconosce il diritto al rimborso:

Il Giudice ha accolto il ricorso dei risparmiatori, evidenziando come la mancanza di informazioni chiare e complete sui Buoni, in particolare la mancata indicazione della scadenza, violasse i loro diritti. Il Decreto del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica del 19.12.00, infatti, impone a Poste Italiane l’obbligo di fornire un Foglio Informativo specifico per la tipologia di Buoni Postali in questione, che includa dettagli essenziali come la data di scadenza.

Precisa il Giudice di Pace di Montepulciano che: “Nella specie, giova ribadire, sui buoni è riportata unicamente la data di emissione, ma non vi è indicazione alcuna circa la serie e soprattutto in ordine alla data di scadenza né è indicata la durata dei buoni e ciò è sufficiente a ritenere provato (quanto meno in via presuntiva ed in assenza di elementi che conducano ad un diverso convincimento, prova che gravava esclusivamente sulla resistente che non ha depositato in giudizio alcun atto sottoscritto dall’originaria traente attestante la consegna delle informazioni dovute trincerandosi dietro il mero decorso di oltre 10 anni dalla sottoscrizione), la mancata conoscenza da parte della originaria traente (…) del termine di decorrenza della prescrizione”.
Conseguentemente, il Giudice di Pace di Montepulciano, ha condannato Poste Italiane al pagamento in favore dei titolari dei Buoni della somma corrispondente al valore capitale di questi ultimiin base al rendimento dei titoli ordinari.

Un caso emblematico per la tutela dei risparmiatori:

La sentenza del Giudice di Pace di Montepulciano rappresenta un importante precedente per la tutela dei risparmiatori che hanno sottoscritto Buoni Postali fruttiferi senza scadenza. Essa evidenzia l’importanza della trasparenza da parte di Poste Italiane nella fornitura di informazioni complete e accessibili sui prodotti finanziari offerti.

Avv. Cosimo Montinaro

Fonte: Studio Cataldi

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