Risarcimento del danno da illegittima segnalazione alla Centrale Rischi: sentenza Corte d’Appello di Cagliari 2024

Risarcimento del danno da illegittima segnalazione alla Centrale Rischi: sentenza Corte d’Appello di Cagliari 2024

In un mondo sempre più digitalizzato, dove l’accesso al credito riveste un ruolo cruciale nella vita di individui e imprese, cosa accade quando una segnalazione illegittima alla Centrale Rischi compromette tale possibilità? La Corte d’Appello di Cagliari, con una sentenza del 2024, affronta questa delicata questione, esplorando i confini del danno risarcibile e le responsabilità degli istituti finanziari coinvolti. Un caso emblematico che solleva interrogativi sulla tutela del cittadino di fronte a errori potenzialmente devastanti e sulla necessità di un sistema di segnalazione più equo e trasparente. Scopriamo insieme i dettagli di questa intricata vicenda giudiziaria.

Indice

  1. ESPOSIZIONE DEI FATTI
  2. NORMATIVA E PRECEDENTI
  3. DECISIONE DEL CASO E ANALISI
  4. MASSIMA RISOLUTIVA DELLA SENTENZA
  5. IMPLICAZIONI PRATICHE

ESPOSIZIONE DEI FATTI

Il caso in esame riguarda un individuo che, a causa di un errore di omonimia, si è visto illegittimamente segnalato alla Centrale Rischi da parte di una società finanziaria. Nonostante le ripetute segnalazioni dell’interessato, la società non ha provveduto tempestivamente alla cancellazione dell’iscrizione, causando all’individuo un grave pregiudizio nell’accesso al credito. In particolare, negli anni 2010-2011, l’interessato si è visto negare la possibilità di ottenere un mutuo per l’acquisto della prima casa, riuscendo ad accedervi solo nel 2012, a condizioni meno favorevoli, dopo l’intervenuta cancellazione della segnalazione illegittima.

NORMATIVA E PRECEDENTI

La sentenza della Corte d’Appello di Cagliari si inserisce nel solco di una consolidata giurisprudenza in materia di responsabilità degli intermediari finanziari per illegittime segnalazioni alla Centrale Rischi. In particolare, vengono richiamate le disposizioni del Codice della Privacy (D.Lgs. 196/2003) e del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), che tutelano rispettivamente il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto del consumatore a non subire pratiche commerciali scorrette. Inoltre, la Corte fa riferimento a precedenti pronunce della Cassazione che hanno riconosciuto la risarcibilità del danno da illegittima segnalazione, qualificandolo come danno emergente consistente nel costo sostenuto per l’attività stragiudiziale volta a ottenere la cancellazione dell’iscrizione.

DECISIONE DEL CASO E ANALISI

Nel caso di specie, la Corte d’Appello di Cagliari ha confermato la sentenza di primo grado nella parte in cui aveva riconosciuto la responsabilità della società finanziaria per la condotta gravemente colposa e negligente tenuta nella gestione della segnalazione illegittima, condannandola al risarcimento del danno non patrimoniale in favore dell’interessato. Tuttavia, la Corte ha parzialmente riformato la decisione di prime cure, accogliendo l’appello dell’interessato nella parte in cui lamentava il mancato riconoscimento del danno patrimoniale, consistente sia nei maggiori esborsi affrontati per ottenere il mutuo a condizioni meno favorevoli nel 2012, sia nelle spese stragiudiziali sostenute per ottenere la cancellazione dell’iscrizione illegittima. In particolare, la Corte ha ritenuto che, sebbene non fossero stati forniti esaustivi termini di raffronto atti a quantificare con precisione il maggior esborso per il mutuo, la domanda attorea di risarcimento del danno patrimoniale non potesse essere rigettata, ben potendo il giudice procedere alla liquidazione equitativa del danno ex art. 1226 c.c. Quanto alle spese stragiudiziali, la Corte ne ha riconosciuto la risarcibilità, richiamando il principio per cui esse hanno natura di danno emergente, consistente nel costo sostenuto per l’attività professionale volta a ottenere la cancellazione dell’iscrizione illegittima.

MASSIMA RISOLUTIVA DELLA SENTENZA

“In tema di risarcimento del danno derivante da illegittima segnalazione alla Centrale Rischi, le spese sostenute per l’assistenza stragiudiziale hanno natura di danno emergente, consistente nel costo sostenuto per l’attività svolta da un legale nella fase pre-contenziosa. Il loro rimborso è soggetto ai normali oneri di domanda, allegazione e prova, e va riconosciuto purché sia dimostrata l’esistenza di un pregiudizio economico ingiusto, anche se il giudice può procedere alla liquidazione equitativa del danno patrimoniale, ex art. 1226 c.c., ove non siano forniti esaustivi termini di raffronto atti a quantificarlo con precisione. Quanto al danno non patrimoniale, esso è risarcibile ove sia provata la gravità della condotta illecita dell’intermediario finanziario, connotata da colpa grave o negligenza nella gestione della segnalazione illegittima e nella tardiva cancellazione dell’iscrizione, nonostante le reiterate istanze dell’interessato.” (Corte d’Appello di Cagliari, sentenza 2024)

IMPLICAZIONI PRATICHE

La sentenza della Corte d’Appello di Cagliari offre importanti spunti di riflessione sulle responsabilità degli intermediari finanziari nella gestione delle segnalazioni alla Centrale Rischi e sull’ampiezza del danno risarcibile in caso di iscrizioni illegittime. Da un lato, si conferma l’orientamento che riconosce la risarcibilità del danno non patrimoniale derivante da tali condotte illecite; dall’altro, si ammette la possibilità di liquidare equitativamente il danno patrimoniale, anche in assenza di precisi termini di raffronto, purché sia provata l’esistenza di un pregiudizio economico. Inoltre, la pronuncia ribadisce la natura di danno emergente delle spese stragiudiziali sostenute per ottenere la cancellazione dell’iscrizione illegittima, rafforzando così la tutela del soggetto ingiustamente segnalato.

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Avv. Cosimo Montinaro


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