Concessioni Balneari, Consiglio di Stato: via le proroghe, subito le gare

Concessioni Balneari, Consiglio di Stato: via le proroghe, subito le gare

Il Consiglio di Stato, con una sentenza depositata oggi (30 aprile 2024), ha ribadito che le spiagge sono una risorsa “sicuramente scarsa” e la scadenza delle concessioni balneari al 31 dicembre 2023 deve essere rispettata, e vanno dunque disapplicate le proroghe alla fine del 2024. Per questo “dando applicazione alla sentenza della Corte di Giustizia Ue” si deve “dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”. Ma cosa significa realmente per gli operatori balneari e le amministrazioni locali? Preparatevi a immergervi in un’analisi approfondita di questa sentenza cruciale, dove esploreremo le sue implicazioni e le sfide che attendono il settore.

Indice

  1. Esposizione dei Fatti di Causa
  2. Normativa e Precedenti Giurisprudenziali Applicati
  3. Decisione del Caso e Analisi della Sentenza
  4. Massima Risolutiva della Sentenza
  5. Implicazioni Pratiche della Sentenza
  6. Conclusione

1. Esposizione dei Fatti di Causa

La sentenza del Consiglio di Stato n. 03940/2024, pubblicata il 30 aprile 2024, ha avuto origine da un ricorso presentato nel 2023 da una società a responsabilità limitata, Bagni San Michele, nei confronti del Comune di Rapallo e di un’altra società, Stella Beach s.a.s. di Parma Domenico & C. Bagni San Michele gestisce uno stabilimento balneare su un tratto di arenile nel Comune di Rapallo, in Liguria, subentrata al precedente concessionario a seguito di un’acquisizione avvenuta tramite un’asta pubblica nell’ambito di una procedura di esecuzione forzata.

2. Normativa e Precedenti Giurisprudenziali Applicati

La sentenza del Consiglio di Stato si basa su un complesso intreccio di norme e precedenti giurisprudenziali rilevanti nel contesto delle concessioni balneari. Tra questi, vi sono:

  • Articolo 1, commi 682-683, della Legge n. 145 del 2018: Questa disposizione prevedeva la proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2033. Era stata inizialmente impugnata da Bagni San Michele nel ricorso introduttivo, in quanto ritenuta in contrasto con i principi dell’Unione Europea in materia di concorrenza e libera prestazione dei servizi.
  • Articolo 182, comma 2, del Decreto-Legge n. 34 del 2020, convertito in Legge n. 77 del 2020: Questo articolo confermava la proroga delle concessioni demaniali marittime, allineandosi alla precedente disposizione della Legge n. 145 del 2018.
  • Articolo 3 della Legge n. 118 del 2022: Questa legge ha rappresentato un punto di svolta, stabilendo il termine finale di durata delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della legge stessa al 31 dicembre 2023. Questa disposizione ha sostituito le precedenti proroghe legislative, ponendo fine a un periodo di instabilità normativa.
  • Sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 17 del 9 novembre 2021: Questa importante pronuncia ha affrontato la questione delle concessioni balneari e la necessità di conformarsi ai principi del diritto dell’Unione Europea. Ha chiarito che le proroghe disposte dal legislatore italiano partecipano della natura di atti amministrativi, assurgendo a fonte regolatrice dei rapporti concessori.
  • Giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea: Il Consiglio di Stato ha fatto esplicito riferimento ai principi sanciti dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, inclusa la sentenza del 20 aprile 2023 in causa C-348/22. Queste pronunce richiedono l’avvio di procedure di gara competitive e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni, al fine di garantire il rispetto delle norme comunitarie in materia di concorrenza e libera prestazione dei servizi.

Questo articolato quadro normativo e giurisprudenziale ha rappresentato il fondamento su cui il Consiglio di Stato ha basato la propria analisi e decisione nel caso in esame. L’interpretazione e l’applicazione di tali norme e precedenti giurisprudenziali sono state cruciali per risolvere la controversia riguardante le concessioni balneari e tracciare un percorso chiaro per il futuro del settore.

3. Decisione del Caso e Analisi della Sentenza

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto da Bagni San Michele s.r.l., confermando la sentenza impugnata del Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria. Il Tribunale aveva dichiarato improcedibile il ricorso originario per sopravvenuta carenza di interesse a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 118 del 2022.

Secondo il Consiglio di Stato, la proroga disposta dalla Legge n. 118 del 2022 è da considerarsi a tutti gli effetti una “legge-provvedimento“, poiché non disciplina in via astratta e generale lo statuto di tutte le future concessioni balneari, ma dispone in concreto su casi e rapporti specifici. Pertanto, non è necessario che intervenga un atto ricognitivo della proroga stabilita ex lege dal legislatore.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha sottolineato la necessità di conformarsi ai principi sanciti dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che richiedono l’avvio immediato di procedure di gara competitive per l’assegnazione delle concessioni. In particolare, è stata richiamata la sentenza della Corte di Giustizia del 20 aprile 2023 e alla giurisprudenza europea precedente.

Il Consiglio di Stato ha respinto l’argomento di Bagni San Michele secondo cui, in virtù dell’acquisizione del complesso aziendale all’asta pubblica, sarebbe automaticamente subentrata nella precedente concessione. Ha chiarito che l’acquisizione dell’azienda non comporta automaticamente il subingresso nella concessione, ma solo un interesse legittimo pretensivo al subingresso stesso.

Infine, il Consiglio di Stato ha confermato la scarsità della risorsa “spiaggia“, contestando la tesi del governo sulla mancata scarsità, utilizzata per giustificare la mancata applicazione della direttiva Bolkenstein.

4. Massima Risolutiva della Sentenza

La proroga disposta dalla l. n. 118 del 2022, al pari di quelle disposte dal legislatore precedentemente e successivamente (come quella di cui alla l. n. 14 del 2023), è l’effetto della voluntas legis consacrata in quella che è, a tutti gli effetti (al di là del suo automatismo o semiautomatismo), una legge-provvedimento, perché, come ha chiarito l’Adunanza plenaria nella sentenza n. 17 del 9 novembre 2021 proprio con riferimento alle concessioni balneari, se una legge proroga la durata di un provvedimento amministrativo, quel contenuto continua ad essere vigente in forza e per effetto della legge e, quindi, assurge necessariamente a fonte regolatrice del rapporto rispetto al quale l’atto amministrativo che (eventualmente) intervenga ha natura meramente ricognitiva dell’effetto prodotto dalla norma legislativa di rango primario, sicché non è necessario che intervenga un atto ricognitivo della proroga stabilita ex lege dal legislatore in questa materia, anche con l’art. 3 della l. n. 118 del 2022 (Consiglio di Stato, Sentenza n. 03940/2024)

5. Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza del Consiglio di Stato ha importanti implicazioni pratiche per gli operatori balneari e le amministrazioni locali coinvolte nella gestione delle concessioni demaniali marittime:

  1. Scadenza delle Concessioni al 31 Dicembre 2023: Le amministrazioni locali sono obbligate a rispettare la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2023, come stabilito dalla Legge n. 118 del 2022, disapplicando eventuali deroghe che prorogavano le concessioni oltre tale data.
  2. Avvio di Procedure di Gara Competitive: In linea con i principi della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, le amministrazioni locali dovranno avviare immediatamente procedure di gara competitive e trasparenti per l’assegnazione delle nuove concessioni demaniali marittime.
  3. Valutazione della Posizione Competitiva: Gli operatori balneari dovranno valutare attentamente la loro posizione competitiva nel mercato al fine di prepararsi adeguatamente alle future procedure di gara. Sarà necessario analizzare i punti di forza e di debolezza, nonché adottare strategie per migliorare l’offerta di servizi e la competitività.
  4. Tutela degli Interessi Pubblici e Ambientali: Le amministrazioni locali avranno la responsabilità di garantire la tutela degli interessi pubblici e la salvaguardia dell’ambiente costiero durante l’attuazione delle procedure di gara. Sarà necessario trovare un equilibrio tra gli interessi economici e la sostenibilità ambientale.
  5. Transizione e Gestione del Cambio di Sistema: Sia gli operatori balneari che le amministrazioni locali dovranno affrontare la sfida di gestire la transizione verso il nuovo sistema competitivo. Sarà fondamentale garantire un processo equo e trasparente, rispettando i diritti acquisiti dagli operatori esistenti e facilitando un passaggio graduale al nuovo quadro normativo.
  6. Collaborazione e Dialogo tra le Parti Interessate: Per affrontare con successo le sfide legate all’attuazione della sentenza, sarà essenziale una stretta collaborazione e un dialogo costruttivo tra gli operatori balneari, le amministrazioni locali, le autorità nazionali e le istituzioni europee. Un approccio coordinato e inclusivo sarà fondamentale per raggiungere soluzioni sostenibili e vantaggiose per tutte le parti coinvolte.

La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un passo importante verso un sistema più competitivo e in linea con i principi europei, ma richiederà uno sforzo congiunto e una pianificazione attenta per affrontare le sfide che si presenteranno lungo il percorso.

6. Conclusione

La sentenza del Consiglio di Stato n. 03940/2024 rappresenta un punto di svolta cruciale nel dibattito sulle concessioni balneari. Allineandosi ai principi della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, questa decisione apre la strada a un nuovo sistema competitivo e trasparente per l’assegnazione delle concessioni demaniali marittime.

Gli operatori balneari dovranno prepararsi ad affrontare procedure di gara aperte e competitive, valutando attentamente la loro posizione competitiva e adottando strategie efficaci per garantire la continuità delle loro attività. Le amministrazioni locali, d’altra parte, avranno la responsabilità di predisporre procedure di gara eque e trasparenti, salvaguardando gli interessi pubblici e la tutela dell’ambiente costiero.

Nonostante le sfide, questa sentenza rappresenta un’opportunità per promuovere l’innovazione, l’efficienza e la qualità dei servizi offerti agli utenti delle spiagge. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra gli interessi degli operatori esistenti e la necessità di conformarsi ai principi europei sulla concorrenza e la libera prestazione dei servizi.

Il dibattito sulle concessioni balneari è destinato a continuare, ma questa sentenza getta luce sulla necessità di un approccio coordinato e di una stretta collaborazione tra le diverse autorità coinvolte. Solo attraverso un impegno congiunto e un dialogo costruttivo potremo affrontare le sfide che ci attendono e creare un quadro normativo solido e sostenibile per il futuro delle concessioni balneari in Italia.

Avv. Cosimo Montinaro

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