Nel panorama giuridico italiano, la tutela del correntista vittima di frodi informatiche assume un’importanza sempre maggiore. Una recente sentenza del Tribunale di Siracusa ha affrontato il delicato tema delle operazioni bancarie non autorizzate, fornendo importanti chiarimenti sulla ripartizione dell’onere probatorio tra banca e cliente. Il caso in esame riguarda un bonifico di 19.000 euro eseguito senza l’autorizzazione del titolare del conto, nell’ambito di una complessa truffa informatica. La decisione del giudice solleva interrogativi cruciali: quali sono i limiti della responsabilità della banca in simili circostanze? Quali cautele deve adottare il correntista per proteggersi da simili rischi?
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Per una comprensione completa della vicenda giudiziaria, ti invitiamo a proseguire con la lettura del testo completo.
INDICE
- ESPOSIZIONE DEI FATTI
- NORMATIVA E PRECEDENTI
- DECISIONE DEL CASO E ANALISI
- ESTRATTO DELLA SENTENZA
ESPOSIZIONE DEI FATTI
La vicenda prende avvio il 19 giugno 2020, quando il legale rappresentante di una società correntista presso un importante istituto bancario si accorge di non riuscire ad accedere al servizio di home banking tramite il proprio cellulare. Recatosi presso un centro autorizzato del gestore telefonico, scopre che la sua SIM era stata volturata a un altro operatore senza la sua autorizzazione.
Nonostante abbia prontamente segnalato l’anomalia alla filiale della banca, il giorno successivo il correntista scopre con sgomento che dal suo conto era stato disposto un bonifico non autorizzato di 19.000 euro. La disposizione, eseguita alle 17:08 del 19 giugno, prevedeva come data di regolamento il 22 giugno.
Immediatamente, il titolare del conto contatta il numero verde della banca, comunicando di disconoscere l’operazione e ottenendo il blocco di tutti i codici operativi. Nonostante la tempestiva segnalazione, il bonifico viene comunque perfezionato il 22 giugno.
Di fronte al rifiuto della banca di rimborsare la somma indebitamente sottratta, la società correntista si vede costretta ad adire le vie legali, citando in giudizio l’istituto di credito per ottenere la restituzione dell’importo.
NORMATIVA E PRECEDENTI
Il caso in esame si inquadra nella disciplina delle operazioni di pagamento non autorizzate, regolata dal decreto legislativo n. 11/2010, che ha recepito la direttiva europea 2007/64/CE sui servizi di pagamento. La normativa è stata successivamente modificata dal decreto legislativo n. 218/2017, in attuazione della direttiva UE 2015/2366.