Il genitore che non paga il mantenimento può perdere l’affido dei figli?

Il genitore che non paga il mantenimento può perdere l’affido dei figli?

Negli ultimi anni, il tema del mantenimento dei figli e delle conseguenze che possono derivare dal mancato adempimento di tale obbligo genitoriale ha assunto una rilevanza sempre maggiore nei tribunali italiani. Un recente decreto del Tribunale di Velletri ha sollevato nuovamente l’attenzione su questa delicata questione, ponendo un interrogativo cruciale: può il totale inadempimento del genitore non collocatario al versamento dell’assegno di mantenimento comportare la perdita dell’affido condiviso?

La decisione del Tribunale laziale rappresenta un importante precedente giurisprudenziale, con implicazioni che vanno ben oltre il singolo caso esaminato. Essa solleva interrogativi profondi sui diritti e i doveri dei genitori, sulle responsabilità connesse alla genitorialità e sul delicato equilibrio tra gli interessi dei figli e quelli dei genitori stessi.

Questo articolo approfondirà la sentenza del Tribunale di Velletri, analizzando i fatti di causa, la normativa applicata, la decisione presa e le sue potenziali ricadute future. Preparatevi a immergervi in una riflessione profonda e coinvolgente su uno dei temi più controversi e delicati del diritto di famiglia…

Indice dei paragrafi

  1. Esposizione dei fatti di causa
  2. Normativa e precedenti giurisprudenziali applicati
  3. Decisione del caso e analisi della sentenza
  4. Massima risolutiva della sentenza
  5. Implicazioni pratiche della sentenza

1. Esposizione dei fatti di causa

La vicenda prende le mosse da un ricorso presentato dalla madre, genitore collocatario di due figlie minori, nei confronti dell’ex coniuge. La donna chiedeva al Tribunale di Velletri di sospendere il diritto di frequentazione infrasettimanale delle figlie da parte del padre e, nel merito, di eliminare tale diritto, conservando solo i weekend alternati. Inoltre, la ricorrente richiedeva l’applicazione di una sanzione nei confronti dell’ex marito per aver pregiudicato il regolare svolgimento delle modalità di affido e per non aver corrisposto il contributo di mantenimento mensile per le figlie da oltre due anni.

2. Normativa e precedenti giurisprudenziali applicati

Nel decidere il caso in esame, il Tribunale di Velletri ha fatto riferimento a diverse norme e principi giurisprudenziali consolidati in materia di affidamento dei figli e obbligo di mantenimento.

In primo luogo, viene richiamato l’art. 709 ter c.p.c., che disciplina i provvedimenti riguardo ai figli nel caso di separazione dei genitori. Questa norma consente al giudice di adottare i provvedimenti relativi all’affidamento e al mantenimento dei figli minori, tenendo conto dell’interesse morale e materiale di questi ultimi.

Un riferimento cruciale è rappresentato dall’art. 155 cod. civ., che prevede la regola dell’affidamento condiviso dei figli ad entrambi i genitori nel caso di separazione. Tuttavia, come sottolineato dalla Cassazione, tale regola può essere derogata ove l’affido condiviso risulti “pregiudizievole per l’interesse del minore“.

In particolare, la Suprema Corte ha statuito che l’affido esclusivo può essere disposto quando il genitore non affidatario si sia reso totalmente inadempiente all’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento in favore dei figli minori e abbia esercitato in modo discontinuo il suo diritto di visita (Cass. sentenza n. 26587 del 17 dicembre 2009). Tali comportamenti, secondo la Cassazione, sono sintomatici dell’inidoneità di quel genitore ad affrontare le maggiori responsabilità che l’affido condiviso comporta.

Questo orientamento della giurisprudenza di legittimità è stato recepito anche da altri tribunali, come il Tribunale di Roma, che ha ritenuto la “violenza economica” e l’ingiustificato rifiuto a comunicare con l’altro genitore come chiari indici di inidoneità genitoriale (Tribunale di Roma, 2019).

In sintesi, il Tribunale di Velletri ha fatto leva su un solido indirizzo giurisprudenziale che riconosce l’importanza dell’adempimento degli obblighi genitoriali, sia economici che relazionali, ai fini della valutazione dell’idoneità all’affido condiviso. L’inadempimento grave e reiterato di tali obblighi può legittimare la revoca dell’affido condiviso a tutela del preminente interesse del minore.

3. Decisione del caso e analisi della sentenza

Dopo aver preso atto del provvedimento non definitivo che ammoniva il padre a non commettere ulteriori inadempimenti in ordine al suo obbligo di mantenimento delle figlie, il Tribunale ha rilevato come l’uomo non avesse dato alcuna dimostrazione di aver adempiuto a tale obbligo. Questo inadempimento è stato considerato “alquanto grave” in quanto evidenzia un “totale disinteresse e sprezzo del padre per le esigenze di educazione cura ed istruzione delle figlie“.

Il Collegio giudicante ha quindi deciso di modificare i provvedimenti in vigore, disponendo l’affido esclusivo delle minori alla madre. Nella motivazione, il Tribunale ha condiviso l’orientamento della Cassazione secondo cui l’inadempimento reiterato del genitore non collocatario all’obbligo di mantenimento evidenzia in modo inconfutabile la mancanza di responsabilità nei confronti dei figli, rendendo impossibile la gestione della genitorialità condivisa.

4. Massima risolutiva della sentenza

Il totale inadempimento da parte del padre non collocatario all’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento in favore dei figli minori giustifica la modifica del regime di affido condiviso” (Tribunale Velletri, Decreto, 26/04/2021).

5. Implicazioni pratiche della sentenza

La sentenza del Tribunale di Velletri rappresenta un precedente significativo nel panorama giurisprudenziale italiano. Essa sottolinea l’importanza del rispetto dell’obbligo di mantenimento dei figli da parte di entrambi i genitori, configurando il mancato adempimento come una grave violazione dei doveri genitoriali.

Questo provvedimento potrebbe avere ripercussioni rilevanti nelle future controversie relative all’affidamento dei minori. I giudici potrebbero essere maggiormente propensi a disporre l’affido esclusivo a favore del genitore che abbia adempiuto regolarmente agli obblighi di mantenimento, laddove l’altro genitore si sia reso inadempiente in modo reiterato e grave.

Inoltre, la sentenza evidenzia l’importanza di un’attenta valutazione dell’interesse superiore del minore nel determinare le modalità di affidamento e di visita. Il mancato rispetto degli obblighi genitoriali, compresi quelli economici, potrebbe essere interpretato come un indice di inidoneità a gestire la genitorialità condivisa.

In conclusione, la decisione del Tribunale di Velletri rappresenta un monito per tutti i genitori a prendere seriamente i propri doveri nei confronti dei figli, sia sotto il profilo economico che relazionale. L’inadempimento potrebbe avere conseguenze rilevanti anche sul piano dell’affidamento e della gestione della genitorialità.

Avv. Cosimo Montinaro

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