Assegno di mantenimento figlio maggiorenne: criteri e requisiti dopo la Cassazione n. 2259/2024

Assegno di mantenimento figlio maggiorenne: criteri e requisiti dopo la Cassazione n. 2259/2024

Massima, Cassazione sentenza n. 2259/2024

Riguardo al primo motivo, che riguarda il contributo di mantenimento per la figlia maggiorenne, secondo l’orientamento di questa Corte che il Collegio condivide, compete al giudice di merito: a) verificare la sussistenza del prerequisito della non autosufficienza economica, con opportuno bilanciamento rispetto ai doveri di auto responsabilità che incombono sul figlio; b) modulare e calibrare la protezione in relazione alle peculiarità del caso concreto, nel rispetto del principio della proporzionalità; c) stabilire il contenuto e la durata dell’obbligo di mantenimento. In particolare, l’età è un parametro importante di riferimento e la valutazione deve essere condotta con rigore proporzionalmente crescente, in rapporto all’età dei beneficiari, in modo da escludere che tale obbligo assistenziale, sul piano giuridico, possa essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, benché non possa ritenersi automaticamente cessato con il raggiungimento della maggiore età. E’ stato altresì precisato che, in tema di mantenimento del figlio maggiorenne privo di indipendenza economica, l’onere della prova delle condizioni che fondano il diritto al mantenimento e a carico del richiedente, vertendo esso sulla circostanza di avere il figlio curato, con ogni possibile impegno, la propria preparazione professionale o tecnica o di essersi, con pari impegno, attivato nella ricerca di un lavoro: di conseguenza, se il figlio e neomaggiorenne e prosegua nell’ordinario percorso di studi superiori o universitari o di specializzazione, già questa circostanza è idonea a fondare il suo diritto al mantenimento; viceversa, per il “figlio adulto” in ragione del principio dell’auto – responsabilità, sarà particolarmente rigorosa la prova a suo carico delle circostanze, oggettive ed esterne, che rendano giustificato il mancato conseguimento di una autonoma collocazione lavorativa (cfr. da ultimo Cass. 26875/2023; Cass. 29264/2022). La Corte d’Appello si è attenuta ai suesposti principi, richiamati nel decreto impugnato, mentre la doglianza non solo non si confronta con il percorso argomentativo svolto in punto di diritto dalla Corte territoriale, ma soprattutto involge totalmente valutazioni meritali e sollecita impropriamente il riesame dei fatti.”.


considerazioni

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2259 del 23 gennaio 2024, ha fornito importanti chiarimenti in materia di assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva revocato l’assegno di mantenimento a favore della figlia trentatreenne e laureata in giurisprudenza, in applicazione del principio di autoresponsabilità, dal momento che, pur non avendo ancora completato il proprio progetto di vita e di studio, non aveva però fornito adeguata prova del suo impegno nella ricerca di un lavoro.

La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, rilevando che la figlia non aveva fornito adeguata prova del suo impegno nella ricerca di un lavoro.

La Corte di Cassazione ribadisce il principio di autoresponsabilità del figlio maggiorenne, affermando che l’obbligo di mantenimento da parte dei genitori non può essere protratto oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura. In particolare, la Corte evidenzia che:

  • L’età è un parametro importante di riferimento;
  • Il figlio deve dimostrare di aver curato, con ogni possibile impegno, la propria preparazione professionale o tecnica;
  • La prova del mancato conseguimento di una autonoma collocazione lavorativa grava sul figlio.

Pertanto, la sentenza non esclude in via generale la possibilità di ottenere un assegno di mantenimento per la figlia maggiorenne, ma richiede una rigorosa valutazione delle circostanze che giustificano tale richiesta.

La pronuncia della Cassazione rappresenta un importante punto di riferimento per la giurisprudenza in materia di diritto di famiglia.

Avv. Cosimo Montinaro

(avvocato diritto di famiglia)

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