diritto del lavoro

Licenziamento economico illegittimo per veridicità delle ragioni produttive acquisizione aziendale post-recesso dimostra inesistenza della crisi - Tribunale di Lucca 2025

Licenziamento economico illegittimo per veridicità delle ragioni produttive: acquisizione aziendale post-recesso dimostra inesistenza della crisi – Tribunale di Lucca 2025

Il Tribunale di Lucca ha dichiarato illegittimo un licenziamento economico dimostrando l’inconsistenza delle motivazioni attraverso l’acquisizione aziendale avvenuta due mesi dopo il recesso. Applicando le sentenze della Corte Costituzionale 128/2024, ha ordinato la reintegrazione per insussistenza del fatto materiale, stabilendo che le ragioni economiche devono essere verificabili e veritiere.

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Cade il limite delle sei mensilità per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese svolta storica della Corte Costituzionale 2025

Cade il limite delle sei mensilità per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese: svolta storica della Corte Costituzionale 2025

La Corte Costituzionale con sentenza 118/2025 ha dichiarato illegittimo il tetto massimo di sei mensilità per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, eliminando una discriminazione che penalizzava i lavoratori delle aziende sottosoglia. La decisione mantiene il dimezzamento delle indennità ma garantisce maggiore flessibilità nella determinazione del risarcimento. Un intervento storico che tutela la dignità del lavoratore e il principio di uguaglianza, superando il criterio esclusivamente numerico per valutare la forza economica delle imprese. La pronuncia tocca la stragrande maggioranza delle aziende italiane, offrendo finalmente una protezione adeguata contro i licenziamenti privi di giustificazione sostanziale o procedurale.

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Falsifica i certificati medici durante la gravidanza la Cassazione conferma la validità del licenziamento per colpa grave che supera la tutela della maternità - Cassazione 2025

Falsifica i certificati medici durante la gravidanza: la Cassazione conferma la validità del licenziamento per colpa grave che supera la tutela della maternità – Cassazione 2025

La Cassazione conferma che la tutela della lavoratrice in gravidanza non è assoluta quando sussiste colpa grave. Nel caso specifico, la falsificazione di fax per giustificare assenze ha integrato quel quid pluris doloso necessario a superare il divieto di licenziamento previsto dall’art. 54 D.Lgs. 151/2001. La Corte ha stabilito che la verifica della colpa grave richiede un’ampia ricostruzione fattuale considerando tutti i profili della vicenda espulsiva. La tutela costituzionale della maternità cede di fronte a comportamenti caratterizzati da particolare slealtà e dolo specifico verso il datore di lavoro.

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Contestazione disciplinare generica equivale a insussistenza del fatto: lavoratore reintegrato per violazione del diritto di difesa - Tribunale di Bari 2025

Contestazione disciplinare generica equivale a insussistenza del fatto: lavoratore reintegrato per violazione del diritto di difesa – Tribunale di Bari 2025

Il Tribunale di Bari ha dichiarato illegittimo un licenziamento per giusta causa a causa della genericità della contestazione disciplinare che impediva l’esercizio del diritto di difesa. La società aveva contestato al lavoratore atteggiamenti distratti e commenti autolesionisti senza specificare fatti concreti, tempi, luoghi o testimoni. Il giudice ha equiparato questa genericità all’insussistenza del fatto materiale, applicando l’art. 3 comma 2 del D.Lgs. 23/2015 e ordinando la reintegrazione. La sentenza conferma l’importanza della specificità nella contestazione disciplinare come garanzia procedurale inderogabile secondo l’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori e la giurisprudenza consolidata della Cassazione.

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Licenziamento illegittimo lavoratore può rifiutare reintegra in altra regione - datore deve provare impossibilità ricollocazione in sede originaria - Corte di Appello di Napoli 2025

Licenziamento illegittimo: lavoratore può rifiutare reintegra in altra regione – datore deve provare impossibilità ricollocazione in sede originaria – Corte di Appello di Napoli 2025

La Corte di Appello di Napoli stabilisce che il lavoratore illegittimamente licenziato può legittimamente rifiutare offerte di reintegra in sedi diverse da quella originaria. Il datore di lavoro ha l’onere di provare l’impossibilità di ricollocazione nella sede originaria, dimostrando l’insussistenza di posti per le stesse mansioni o mansioni equivalenti. Respinte le eccezioni di aliunde perceptum generiche senza prove specifiche. La sentenza conferma l’obbligo di reintegrazione conforme ai principi di lealtà e buona fede, condannando la società al pagamento dell’indennità risarcitoria per il periodo dal licenziamento alla effettiva reintegra.

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Licenziamento nullo per contestazione generica: reintegrazione obbligatoria quando manca la specificità dell'addebito - Tribunale di Milano 2025

Licenziamento nullo per contestazione generica: reintegrazione obbligatoria quando manca la specificità dell’addebito – Tribunale di Milano 2025

Il Tribunale di Milano nel 2025 ha dichiarato nullo un licenziamento per giusta causa disponendo la reintegrazione del lavoratore. La decisione si basa sulla genericità della contestazione disciplinare che descriveva il comportamento del dipendente solo come “urlando con tono indisponente” senza specificare fatti concreti. Il giudice ha stabilito che tale formulazione non garantisce il diritto di difesa e non consente di valutare la gravità del fatto per configurare una giusta causa di licenziamento secondo l’art. 2119 c.c. La sentenza conferma l’orientamento consolidato sulla necessità di specificità della contestazione disciplinare per garantire l’effettivo diritto di difesa del lavoratore.

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Part-Time Respinto a lavoratore con invalidità 35% Tribunale boccia richiesta per assistere genitori anziani - serve la Legge 104 – Tribunale di Brindisi 2025

Part-Time Respinto a lavoratore con invalidità 35%: Tribunale boccia richiesta per assistere genitori anziani – serve la Legge 104 – Tribunale di Brindisi 2025

Il Tribunale di Brindisi ha respinto il ricorso di un lavoratore con invalidità 35% che chiedeva part-time e trasferimento per assistere genitori anziani. La sentenza chiarisce che non esiste diritto incondizionato al part-time e che serve il riconoscimento della Legge 104 per ottenere le tutele. Respinta anche la richiesta di trasferimento per compensazione, non previsto dagli accordi di mobilità regionale.

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TFR non pagato INPS condannato a risarcire lavoratrice dopo pignoramento infruttuoso - basta un solo tentativo esecutivo - Tribunale di Taranto 2025

TFR non pagato: INPS condannato a risarcire lavoratrice dopo pignoramento infruttuoso – basta un solo tentativo esecutivo – Tribunale di Taranto 2025

Il Tribunale di Taranto ha condannato l’INPS al pagamento del TFR attraverso il Fondo di Garanzia, stabilendo che per valutare la validità del pignoramento mobiliare rileva la sede legale esistente al momento dell’esecuzione forzata, non quella vigente alla presentazione della domanda. La sentenza chiarisce che basta un solo tentativo di pignoramento infruttuoso per dimostrare l’insufficienza delle garanzie patrimoniali del datore insolvente, semplificando l’accesso al fondo per i lavoratori creditori del trattamento di fine rapporto non corrisposto.

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