Convivenza more uxorio e pensione di reversibilità

Convivenza more uxorio e pensione di reversibilità

Il modello di famiglia tradizionale, basato sul vincolo del matrimonio, non rispecchia più pienamente la realtà sociale contemporanea. Accanto alle coppie coniugate, si sono infatti diffuse negli ultimi decenni nuove forme di convivenza, caratterizzate da stabilità e durevolezza. Queste relazioni “non convenzionali” sollevano interrogativi sulla loro collocazione all’interno del sistema normativo e previdenziale italiano.

Al centro di questo dibattito vi è la questione della pensione di reversibilità, un importante beneficio previdenziale riconosciuto dalla legge a specifiche categorie di beneficiari. Ma in questa equazione, dove si colloca il convivente more uxorio? Spetta anche a lui il diritto di accedere a tale prestazione, al pari del coniuge superstite?

Questa domanda, che unisce aspetti giuridici, sociali ed etici, rappresenta il fulcro del presente articolo. Esploreremo le attuali disposizioni legislative e giurisprudenziali che regolano la pensione di reversibilità, analizzando le motivazioni addotte. Inoltre, ci interrogheremo sulle possibili evoluzioni future di questa normativa, valutando le implicazioni di un eventuale riconoscimento dei diritti previdenziali anche per i nuclei familiari non formalizzati attraverso il matrimonio o l’unione civile.

Quindi, al convivente more uxorio spetta la pensione di reversibilità?


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