Danno differenziale INAIL: cos’è, come si calcola, quando spetta e come ottenerlo
Il danno differenziale è il risarcimento che spetta al lavoratore infortunato, ottenuto dalla differenza tra quanto versato dall’INAIL a titolo di indennizzo e quanto è possibile richiedere al datore di lavoro a titolo di risarcimento del danno in sede civile.
Quali sono le differenze tra risarcimento del danno ed indennizzo INAIL?
L’indennizzo INAIL è un diritto del lavoratore infortunato o affetto da malattia professionale, che viene erogato dall’Istituto indipendentemente dalla responsabilità del datore di lavoro o di un terzo.
Il risarcimento del danno, invece, è un diritto del lavoratore infortunato o affetto da malattia professionale, che viene erogato dal datore di lavoro o da un terzo solo se è accertata la loro responsabilità.
Come si calcola il danno differenziale?
Il danno differenziale si compone di tutti quei pregiudizi che non rientrano nell’ambito dell’indennizzo erogato da INAIL, quindi esemplificativamente:
- danno biologico temporaneo
- danno biologico permanente con postumi inferiori al 6%
- danno morale (per sofferenze sopportate o per lesione della dignità interiore)
- danno dinamico-relazione (per stravolgimento della vita precedente a seguito delle menomazioni subite)
- danno da perdita o menomazione del rapporto parentale
- danno patrimoniale, sia per spese sostenute che per mancato guadagno
Per calcolare il danno differenziale, è necessario quantificare il danno effettivo subito dal lavoratore, quindi tutti i pregiudizi che ha subito, sia economici che non economici. Una volta effettuata questa quantificazione, è necessario sottrarre l’indennizzo erogato da INAIL.
Quando spetta il danno differenziale?
Il danno differenziale spetta solo e soltanto allorquando l’infortunio o la malattia siano attribuibili alla colpa o mancanza del datore di lavoro o di un terzo.
Come ottenere il danno differenziale?
Per ottenere il danno differenziale, il lavoratore infortunato o affetto da malattia professionale deve:
- Presentare una richiesta di risarcimento al datore di lavoro o al terzo responsabile.
- Documentare il danno subito, fornendo prove e testimonianze.
- Seguire le procedure legali previste dalla legge, rivolgendosi ad un avvocato.
Esempi concreti
Esempio 1: un lavoratore infortunato sul lavoro subisce un danno biologico permanente del 10%. L’INAIL gli riconosce un indennizzo di 10.000 euro. Il lavoratore, tuttavia, ha subito anche un danno morale di 5.000 euro e un danno patrimoniale di 2.000 euro. Il danno differenziale, quindi, è pari a 17.000 euro (10.000 euro + 5,000 euro + 2,000 euro).
Esempio 2: un lavoratore affetto da una malattia professionale subisce un danno biologico permanente del 5%. L’INAIL non riconosce alcun indennizzo in quanto il danno è inferiore al 6%. Il lavoratore, tuttavia, ha subito anche un danno morale di 3,000 euro e un danno patrimoniale di 1,000 euro. Il danno differenziale, quindi, è pari a 4,000 euro (3,000 euro + 1,000 euro).
Conclusione:
Il danno differenziale è uno strumento importante per tutelare i lavoratori infortunati o affetti da malattia professionale. Consente, infatti, di ottenere un risarcimento integrale del danno subito, anche quando l’indennizzo erogato dall’INAIL non è sufficiente.