L’Accettazione e la Rinuncia dell’Eredità: Analisi della Sentenza Cass. 15871/20

L’Accettazione e la Rinuncia dell’Eredità: Analisi della Sentenza Cass. 15871/20

Introduzione

La recente sentenza della Cassazione n. 15871/2020 fornisce chiarimenti cruciali sull’apertura della successione e le implicazioni relative all’acquisizione della qualità di erede. In questo articolo, esaminiamo la decisione della Corte, concentrando l’attenzione sull’accettazione dell’eredità e la sua rilevanza.

Accettazione dell’Eredità e Qualità di Erede

La Corte afferma che l’apertura della successione non implica automaticamente l’acquisizione della qualità di erede per i successibili ex lege. Si acquisisce solo la qualità di chiamato all’eredità, trasformandosi in erede solo con l’accettazione, sia espressa che tacita.

In particolare, la Corte afferma che:

  • l’apertura della successione determina solo l’acquisto della qualità di chiamato all’eredità, non quella di erede;
  • l’accettazione dell’eredità è un atto giuridico unilaterale che determina l’acquisto della qualità di erede;
  • l’accettazione può essere espressa o tacita;
  • l’accettazione tacita può essere desunta da fatti concludenti, come la disponibilità dei beni ereditari o la richiesta di un creditore del defunto al chiamato all’eredità di pagare un suo debito.

La decisione della Corte è importante perché chiarisce che l’accettazione dell’eredità è un atto necessario per acquisire la qualità di erede. I chiamati all’eredità che non accettano l’eredità non diventano eredi e non hanno diritti o obblighi successori.

Onere della Prova e Accettazione dell’Eredità

La Corte ribadisce che l’onere della prova dell’accettazione dell’eredità spetta a chi afferma di essere diventato erede. Questo principio si basa sugli articoli 2697 e 521 del codice civile italiano.

In particolare, la Corte afferma che:

  • l’onere della prova dell’accettazione dell’eredità spetta a chi afferma di essere diventato erede;
  • la mera presentazione della dichiarazione di successione non costituisce una prova sufficiente di accettazione;
  • la prova dell’accettazione dell’eredità può essere fornita con qualsiasi mezzo di prova, come documenti, testimonianze o presunzioni.

La decisione della Corte è importante perché chiarisce che chi afferma di essere diventato erede ha l’onere di provare la propria accettazione. La mera presentazione della dichiarazione di successione non è sufficiente a dimostrare l’accettazione.

Rinuncia all’Eredità e Retroattività dell’Effetto

Un punto chiave emerso dalla sentenza riguarda la rinuncia all’eredità. La Corte sottolinea che il chiamato all’eredità che ha rinunciato non può considerarsi erede, neppure nel periodo tra l’apertura della successione e la rinuncia.

In particolare, la Corte afferma che:

  • la rinuncia all’eredità ha effetto retroattivo;
  • il chiamato all’eredità che ha rinunciato viene considerato mai chiamato alla successione;
  • la rinuncia all’eredità non può essere revocata.

La decisione della Corte è importante perché chiarisce che la rinuncia all’eredità ha effetti retroattivi. Il chiamato all’eredità che ha rinunciato non è considerato erede, neppure nel periodo tra l’apertura della successione e la rinuncia.

Conclusioni

La sentenza della Suprema Corte fornisce chiarezza su accettazione e rinuncia dell’eredità, delineando le condizioni per considerare un individuo erede. La distinzione tra chiamato all’eredità e diventare erede tramite accettazione è cruciale per comprendere i diritti e gli obblighi successionali.

Avv. Cosimo Montinaro

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