MODELLO Ricorso lavoro per mobbing

ANTEPRIMA MODELLO Ricorso lavoro per mobbing


Tribunale di ______

Sezione Lavoro

RICORSO ex art. 2087 c.c.

Per: sig. ______, nato a ______ (___) il ___/___/____ e residente in _____ (___) in via ______, n. __, codice fiscale _____, elettivamente domiciliata in _____ alla via _____ n. ___, presso lo studio dell’Avv. _____ (codice fiscale _____) che la rappresenta e difende in virtù di procura alle liti telematica da intendersi in calce al presente atto e che dichiara di voler ricevere avvisi, comunicazioni e notificazioni presso l’indirizzo Pec _____ per il quale elegge domicilio digitale

– ricorrente –

CONTRO

Società _____, in persona del legale rapp. p.t., con sede legale in _____ alla via _____, n. ___, partita IVA _____

– resistente –

Oggetto: Ricorso ex art. 2087 c.c. per mobbing sul luogo di lavoro.

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ESPOSIZIONE DEI FATTI

1) Con contratto di lavoro di tipo subordinato, sottoscritto in data _____, l’istante veniva assunto alle dipendenze della società resistente, con mansioni di _____, a far data dal _____.

2) Dopo poche settimane, la resistente ha iniziato a manifestare una profonda avversione nei confronti del lavoratore, fino ad intimargli il licenziamento, in data _____.

3) Il licenziamento veniva impugnato innanzi al Tribunale di _____ e dichiarato nullo con sentenza del _____, con obbligo di reintegra.

4) Dopo la reintegra, che la società non ha mai accettato, sono iniziati numerosi episodi di maltrattamenti e vessazioni, diretti non solo ad umiliare il lavoratore, ma soprattutto a indurlo alle dimissioni. Più in particolare: ___________ (esporre i fatti).

5) Dopo la reintegra, il ricorrente non ha percepito la retribuzione dal _____ al _____. Inoltre, durante tale periodo, il ricorrente ha iniziato ad accusare i primi sintomi di depressione, non potendo disporre dei mezzi di sussistenza e sopravvivenza.

6) Inoltre, al lavoratore nemmeno venivano riconosciute le ferie estive durante l’anno _____.

7) Nel periodo che va dal _____ al _____, al ricorrente venivano imposti turni incompatibili con le sue condizioni di salute, nonché veniva demansionato a _____.

8) Conseguenze patologiche sullo stato fisico e psichico del ricorrente: il centro mobbing della ASL di _____ ha riscontrato al sig. _____ la patologia di: “disturbo dell’adattamento con umore depresso”. A causa delle pressioni psicologiche e per i diritti negati, il lavoratore soffre di ansia e depressione, come si evince dai certificati ASL _____ del _____ e del _____. Importante è rilevare che il certificato del suddetto Centro Mobbing attesta il nesso causale fra i riferiti comportamenti del datore e la patologia da cui è affetto il lavoratore. In data _____ dopo tutto lo stress del licenziamento, il ricorrente è colto da un attacco di _____ con conseguente ricovero presso il nosocomio di _____.

9) In data _____ è stato esperito il tentativo di conciliazione con la società _____, con esito negativo (verbale in allegato).

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IN DIRITTO

I. – Sul mobbing subito dall’odierno ricorrente

Ai sensi dell’art. 2087 c.c. il datore di lavoro ha l’obbligo contrattuale di adottare, nell’esercizio dell’impresa, tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore e tanto vale non solo dal punto di vista strettamente fisico, attraverso l’adozione di tutti i mezzi di protezione individuali e collettivi in materia di tutela della salute e sicurezza sul posto di lavoro, ma anche da un punto di vista psichico, attraverso l’abbattimento e/o la riduzione di fattori di stress legati alla prestazione lavorativa. Ne discende che il datore di lavoro è responsabile se non tutela la salute psicofisica del lavoratore ponendo in essere condotte intenzionalmente mobbizzanti. Parimenti il datore di lavoro incorre nella responsabiltà aquiliana ex art. 2043 c.c., in presenza di condotte chiaramente vessatorie

La nozione di mobbing non è contemplata nel codice civile, ma l’esperienza giudiziale giuslavoristica la individua qualificandola come una condotta che si protragga nel tempo con le caratteristiche della persecuzione, finalizzata alla distruzione psicologica, all’emarginazione e, se del caso, alla eliminazione del lavoratore.

La condotta di mobbing, volontaria da parte del datore di lavoro, presuppone non solo un singolo atto lesivo, ma una mirata reiterazione di una pluralità di atteggiamenti, anche se singolarmente non sono rilevanti penalmente (Cass. 33624/2007).

La narrativa dei fatti, sopra esposti, per la maggior parte provata documentalmente, già, chiaramente, evidenzia una situazione di mobbing di tipo verticale, perché messa in opera dai legali rappresentanti (che firmano le lettere ed i provvedimenti) e dai loro preposti (responsabili del personale e capisquadra).

Il tipo di mobbing oggetto di causa è stato definito dal collegio medico presso la ASL di _____ di tipo “avversativo”.

Nei primi periodi, gli episodi sono stati rilevanti (primo licenziamento e sanzioni disciplinari, demansionamenti), ma più radi; poi gli episodi di mobbing negli ultimi anni sono culminati in una situazione praticamente costante.

Dai fatti esposti emerge altresì che:

a) le condotte vessatorie poste in essere dal datore e dai preposti si sono consumate tutte sul luogo di lavoro;

b) le condotte sono frequenti, continue e costanti in un arco temporale di ben _____ anni e vanno valutate complessivamente;

c) vi è un nesso causale fra le singole condotte esposte della premessa di fatto, perché finalizzate univocamente alla distruzione fisica e morale del lavoratore, privandolo dei mezzi di sussistenza;

[…]

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Avv. Cosimo Montinaro

(avvocato del lavoro)

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