Responsabilità professionale dell’avvocato: quando insorge il diritto al risarcimento del danno?

Responsabilità professionale dell’avvocato: quando insorge il diritto al risarcimento del danno?

Introduzione

L’avvocato, nell’adempimento del suo ruolo professionale, è vincolato da una serie di norme giuridiche e sentenze che regolamentano la sua responsabilità verso il cliente. In questo articolo, esamineremo da vicino quando insorge il diritto al risarcimento del danno in relazione alla responsabilità professionale dell’avvocato, con particolare riferimento alla recente sentenza del Tribunale di Lecce n. 2426/2021.

La Fonte della Responsabilità Professionale

La responsabilità dell’avvocato trova la sua radice nel contratto che lo lega al cliente, impegnandosi a prestare la propria opera professionale, sia giudiziale che stragiudiziale. Norme fondamentali in questo contesto sono l’art. 2230 c.c. e ss., ma la disciplina specifica della responsabilità professionale è regolata dagli artt. 1218 c.c., 1176 c.c. e 2236 c.c..

La Diligenza del Buon Padre di Famiglia

Secondo l’art. 1176 c.c., il debitore, nel compiere l’obbligazione, deve utilizzare la diligenza del buon padre di famiglia. Questo principio si applica anche alle obbligazioni legate all’esercizio di un’attività professionale. L’art. 2236 c.c., focalizzato sulla responsabilità del prestatore di opera, precisa le condizioni in cui il prestatore non risponde dei danni, limitandosi ai casi di dolo o colpa grave.

Obbligazione di Mezzi e Diligenza Adeguata

È essenziale comprendere che l’obbligazione dell’avvocato è di mezzi e non di risultato. Il professionista si impegna a svolgere l’incarico con la diligenza adeguata per consentire il raggiungimento del risultato sperato. L’inadempimento non deriva dal mancato risultato utile per il cliente, ma dalla violazione del dovere di diligenza adatto alla natura dell’attività svolta (Cass. Civ., n. 16846/05).

Il Grado di Diligenza Richiesto

Confermato dalla Corte di Cassazione (Sentenza n. 2954/2016), il grado di diligenza richiesto all’avvocato è medio, a meno che la prestazione non coinvolga la soluzione di problemi tecnici di particolare difficoltà. In tali casi, la responsabilità è limitata a dolo o colpa grave (Cass. n. 8470/1995).

Valutazione Giudiziale e Risarcimento del Danno

Il giudice del merito è chiamato a valutare la presenza di problemi tecnici complessi e decide con giudizio incensurabile sulla responsabilità dell’avvocato (Cass. n. 7618/1997). Tuttavia, il diritto al risarcimento del danno non sorge automaticamente in caso di inadempimento. È necessaria una valutazione probabilistica dell’effetto negativo per il cliente, considerando se, senza l’errore dell’avvocato, il risultato sarebbe stato comunque sfavorevole (Cass. n. 297/2015).

Conclusione

In conclusione, la responsabilità dell’avvocato non può essere affermata solo per un non corretto adempimento dell’attività professionale. È essenziale verificare se il pregiudizio lamentato è attribuibile alla condotta dell’avvocato e se, in presenza di un corretto comportamento, il risultato sarebbe stato diverso (Cass. n. 2638/2013).

Avv. Cosimo Montinaro

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