Responsabilità banca per prelievi non autorizzati: Tribunale di Milano 2024
Nel 2024, il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza di grande rilevanza in tema di responsabilità delle banche per operazioni non autorizzate sui conti correnti dei clienti. Il caso riguardava una serie di prelievi illegittimi effettuati da un dipendente della banca sul conto di una società, utilizzando firme palesemente false sui moduli di prelievo. Nonostante l’evidente falsificazione, la banca aveva autorizzato tali operazioni, comportandosi con grave negligenza. Questo provvedimento giudiziario getta luce su un aspetto cruciale: quali sono gli obblighi delle banche nella tutela dei risparmi dei correntisti e nella prevenzione di prelievi non autorizzati? La sentenza analizzata rappresenta un punto di riferimento per comprendere l’estensione della responsabilità bancaria in casi simili, lasciando il lettore con la domanda: le banche saranno sempre tenute a risarcire i danni derivanti da prelievi abusivi effettuati con firme contraffatte?
INDICE
- ESPOSIZIONE DEI FATTI DI CAUSA
- NORMATIVA E PRECEDENTI GIURISPRUDENZIALI APPLICATI
- DECISIONE DEL CASO E ANALISI DELLA SENTENZA
- MASSIMA RISOLUTIVA DELLA SENTENZA
- IMPLICAZIONI PRATICHE DELLA SENTENZA
ESPOSIZIONE DEI FATTI DI CAUSA
Il caso esaminato dal Tribunale di Milano ha visto opposti una società e i suoi soci, da un lato, e una banca, dall’altro. L’oggetto della controversia erano numerosi prelievi non autorizzati, per un ammontare complessivo di 32.800 euro, effettuati sul conto corrente della società da un dipendente della banca stessa tra il 31 ottobre 2019 e il 3 marzo 2020. Tali prelievi erano stati eseguiti utilizzando firme palesemente falsificate sui moduli di prelievo, difformi dallo specimen depositato presso la banca. Nonostante l’evidente discrepanza tra le firme apposte e quelle autentiche, la banca aveva comunque autorizzato le operazioni contestate, comportandosi in modo gravemente negligente.
NORMATIVA E PRECEDENTI GIURISPRUDENZIALI APPLICATI
Nel pronunciarsi sul caso, il Tribunale di Milano ha fatto riferimento agli articoli 1711 del Codice Civile (sull’inefficacia del contratto per difetto di legittimazione) e 1218 del Codice Civile (sulla responsabilità per fatto illecito). Inoltre, sono stati richiamati i principi generali in materia di diligenza richiesta ai professionisti nell’esercizio della propria attività, ai sensi dell’art. 1176 co. 2 c.c., prendendo come riferimento il modello dell'”accorto banchiere“. Infine, sono stati considerati alcuni precedenti giurisprudenziali in cui è stata affermata la responsabilità delle banche per omessi controlli sulle operazioni dispositive sui conti correnti dei clienti.
DECISIONE DEL CASO E ANALISI DELLA SENTENZA
Il Tribunale di Milano ha accolto parzialmente le domande degli attori, condannando la banca convenuta al pagamento della somma di 32.800 euro, oltre interessi, in favore della società. Secondo il giudice, la banca aveva posto in essere una condotta connotata da grave negligenza, consentendo a un dipendente di prelevare indebitamente una somma cospicua dal conto della società senza svolgere alcun controllo sull’autenticità delle firme apposte sui moduli di prelievo. La tesi difensiva della banca, secondo cui il dipendente avrebbe agito su presunta delega informale dei soci, è stata ritenuta inattendibile dal giudice, in quanto non vi sarebbe stata alcuna necessità di falsificare le firme in tal caso.
Il Tribunale ha inoltre respinto l’eccezione di concorso di colpa sollevata dalla banca, secondo cui gli attori avrebbero concorso a causare il danno non monitorando con sufficiente attenzione i movimenti del conto corrente. Sul punto, il giudice ha osservato che, sebbene il controllo periodico del conto costituisca una mera facoltà del correntista, sussiste invece un vero e proprio obbligo contrattuale in capo alla banca di custodire il denaro e impedire prelievi non autorizzati.
MASSIMA RISOLUTIVA DELLA SENTENZA
“Nel momento in cui viene stipulato un contratto di conto corrente, la banca ha l’obbligo di custodire il denaro ivi depositato senza consentire a terzi non autorizzati di prelevare somme dal conto stesso. L’omesso controllo da parte della banca sull’autenticità della firma fonda la responsabilità contrattuale della stessa” (Tribunale di Milano, sentenza 2024)
IMPLICAZIONI PRATICHE DELLA SENTENZA
Questa importante sentenza del Tribunale di Milano ribadisce il principio secondo cui le banche sono tenute ad adottare tutte le misure necessarie per prevenire prelievi non autorizzati sui conti correnti dei clienti, compreso un puntuale controllo dell’autenticità delle firme sui moduli di prelievo. L’omesso svolgimento di tali verifiche integra una grave violazione degli obblighi contrattuali assunti dalla banca, con conseguente responsabilità per i danni cagionati ai correntisti. Il provvedimento rappresenta un monito per gli istituti di credito ad adeguare e rafforzare le proprie procedure di sicurezza, al fine di garantire la massima tutela dei risparmi della clientela.
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