Mobbing del datore di lavoro

Mobbing del datore di lavoro

Il Tribunale di Sassari ha emesso una significativa sentenza, il 12 gennaio 2023, sulla questione del mobbing da parte del datore di lavoro. La decisione, numerata 8/2023, delinea chiaramente il concetto di mobbing e fornisce criteri specifici per stabilire la sua configurabilità.

Definizione di Mobbing

Il mobbing è identificato come una condotta sistematica e prolungata da parte del datore di lavoro nei confronti del dipendente nell’ambiente di lavoro. Questa condotta si manifesta attraverso comportamenti ostili reiterati che possono assumere forme di prevaricazione o persecuzione psicologica. Gli effetti possono tradursi nella mortificazione morale e nell’emarginazione del dipendente, con conseguenze dannose per il suo equilibrio psicofisico e la personalità complessiva.

Elementi Necessari per il Mobbing

Per configurare il mobbing, sono necessari diversi elementi:

  1. Molteplicità di Comportamenti Persecutori: Siano essi illeciti o leciti singolarmente, devono essere posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato contro il dipendente con intento vessatorio.
  2. Evento Lesivo della Salute o Personalità: Deve essere dimostrato che la condotta del datore di lavoro ha causato danni alla salute o alla personalità del dipendente.
  3. Nesso Eziologico: Deve esistere un collegamento causale tra la condotta del datore e il pregiudizio all’integrità psicofisica del lavoratore.
  4. Elemento Soggettivo: È richiesta la prova del disegno persecutorio unificante, preordinato alla prevaricazione.

Qualificazione Giuridica della Domanda

La sentenza del Tribunale di Sassari qualifica la domanda nel contesto della responsabilità contrattuale del datore di lavoro. Questo si basa sull’obbligo previsto dall’art. 2087 del codice civile di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro.

Estensione del Concetto di Mobbing

La giurisprudenza più recente ha esteso la figura del mobbing allo “straining”, interpretando in modo estensivo l’art. 2087 c.c. Questa norma, di chiusura del sistema antinfortunistico, impone al datore di lavoro di astenersi da iniziative che possano ledere i diritti fondamentali del dipendente attraverso condizioni lavorative stressogene.

Onere della Prova

La parte ricorrente deve dimostrare la ricorrenza di una pluralità di condotte, tutte dirette all’espulsione dal contesto lavorativo o con un alto tasso di vessatorietà. L’elemento soggettivo di intento persecutorio deve essere provato, escludendo influenze dal vissuto soggettivo del lavoratore.

In conclusione, la sentenza del Tribunale di Sassari offre un quadro chiaro per identificare e valutare casi di mobbing, estendendo la protezione ai lavoratori attraverso l’applicazione rigorosa delle norme sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. È consigliabile consultare uno specialista legale, come l’Avv. Cosimo Montinaro, in caso di sospetto mobbing.

Avv. Cosimo Montinaro

Contatta lo Studio

.

Torna in alto