Quadro Normativo e Fondamenti della NASpI 📋
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), introdotta dal D.Lgs. 4 marzo 2015, n. 22, rappresenta la principale tutela previdenziale contro la disoccupazione involontaria nel nostro ordinamento. Questa prestazione sostituisce integralmente le precedenti indennità ASpI e mini-ASpI, configurandosi come diritto fondamentale sancito dall’art. 38, comma 2 della Costituzione.
La NASpI spetta ai lavoratori subordinati che hanno perduto involontariamente l’occupazione, compresi apprendisti, soci lavoratori di cooperative, personale artistico e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. La natura previdenziale dell’indennità implica la necessità di specifici presupposti contributivi che attestano l’inserimento del beneficiario nel circuito lavorativo.
Il licenziamento – sia per giusta causa, giustificato motivo oggettivo o soggettivo, motivi disciplinari – costituisce la causa tipica di accesso alla prestazione. Anche la scadenza dei contratti a termine e le risoluzioni consensuali in sede protetta (ex art. 7, L. n. 604/1966) danno diritto all’indennità. Sono invece escluse le dimissioni volontarie, salvo che ricorrano specifiche situazioni di giusta causa come il mancato pagamento della retribuzione, modificazioni peggiorative delle condizioni di lavoro o trasferimenti illegittimi.
La giurisprudenza ha chiarito che la valutazione dell’involontarietà deve essere riferita esclusivamente all’ultimo rapporto cessato, indipendentemente dalle vicende dei rapporti precedenti. Come stabilito dalla Cassazione Civile, Ordinanza n. 3593 del 12 febbraio 2025, “lo stato di disoccupazione involontaria deve essere apprezzato rispetto alla cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro che l’ha determinato”.
Requisiti di Accesso e Innovazioni 2025 🆕
Tabella Riassuntiva dei Requisiti NASpI 2025
Requisito | Descrizione | Periodo di Riferimento |
---|---|---|
Disoccupazione involontaria | Licenziamento o cessazione equiparata | – |
13 settimane contributive | Contributi contro la disoccupazione | Ultimi 4 anni |
30 giornate lavoro effettivo | Giorni con diritto a retribuzione | Ultimi 12 mesi |
13 settimane aggiuntive (NUOVO 2025) | Solo se dimissioni volontarie precedenti | Dal momento delle dimissioni |
L’accesso alla NASpI richiede il possesso congiunto di tre requisiti fondamentali. Il requisito contributivo prevede almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti la cessazione. Sono utili tutti i contributi versati, quelli dovuti ma non versati (se accertati dall’INPS) e la contribuzione figurativa per maternità, malattia e infortunio.
Il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti ha ricevuto un’interpretazione estensiva dalla giurisprudenza. La Cassazione Civile, Sentenza n. 13529 del 20 maggio 2025 ha stabilito che sono computabili “tutte le giornate che danno luogo al diritto del lavoratore alla retribuzione e alla relativa contribuzione”, incluse ferie, riposi retribuiti e persino periodi di non prestazione lavorativa se retribuiti.
La Rivoluzione del 2025: il Nuovo Requisito Anti-Abuso ⚠️
La Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024) ha introdotto una novità dirompente con l’art. 3, comma 1, lett. c-bis) del D.Lgs. n. 22/2015. Dal 1° gennaio 2025, chi ha rassegnato dimissioni volontarie da un contratto a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti il licenziamento deve aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione aggiuntive dal momento delle dimissioni volontarie.
La Circolare INPS n. 98 del 5 giugno 2025 ha chiarito che questo requisito mira a “prevenire situazioni in cui la cessazione volontaria di un rapporto di lavoro venga utilizzata strumentalmente per accedere successivamente alla NASpI mediante un rapporto di breve durata seguito da licenziamento”.
Sono escluse dal nuovo requisito le dimissioni per giusta causa, quelle durante il periodo tutelato di maternità e le risoluzioni consensuali nell’ambito delle procedure ex art. 7, L. n. 604/1966. Questa innovazione ha impatti significativi sui settori ad alta rotazione del personale, dove erano frequenti meccanismi elusivi della disciplina previdenziale.
Le 30 Giornate di Lavoro Effettivo: La Rivoluzione Interpretativa della Cassazione 🏛️
La giurisprudenza di legittimità ha operato una rivoluzione interpretativa del concetto di “lavoro effettivo”, superando l’approccio meramente naturalistico per abbracciare una visione giuridico-funzionale che privilegia l’effettività del rapporto contrattuale.
La Cassazione Civile, Sentenza n. 13529 del 20 maggio 2025 ha stabilito principi di portata generale: “Il requisito delle trenta giornate di lavoro effettivo risulta integrato da ogni giornata che dia luogo al diritto del lavoratore alla retribuzione e alla relativa contribuzione”. Questa interpretazione include ferie, riposi retribuiti, permessi retribuiti, formazione aziendale e persino situazioni di disponibilità del lavoratore non utilizzata dal datore di lavoro.
Il Meccanismo della “Neutralizzazione” ⚖️
Parallelamente, la Suprema Corte ha elaborato il principio della neutralizzazione per i periodi di sospensione del rapporto. I giorni di malattia, infortunio, maternità, cassa integrazione e congedi non vengono computati nel requisito, ma il periodo di osservazione dei 12 mesi viene conseguentemente retrotratto per un periodo corrispondente.
La ratio di questo meccanismo, come chiarito dalla Cassazione, è “impedire che il lavoratore perda il diritto ad una prestazione previdenziale in una situazione tutelata dal medesimo ordinamento assicurativo”. Si tratta di un’applicazione concreta del principio di favor per il lavoratore che caratterizza il diritto previdenziale.
Particolare rilievo assume la decisione della Cassazione Civile, Ordinanza n. 3593 del 12 febbraio 2025, che ha risolto definitivamente la questione della computabilità delle giornate maturate in rapporti diversi dall’ultimo. La Corte ha affermato che “il requisito delle trenta giornate non richiede che tali giornate attengano all’ultimo rapporto di lavoro”, confermando la computabilità anche delle giornate maturate in rapporti precedenti cessati per dimissioni volontarie.
Calcolo, Durata e Procedura: Aspetti Operativi Fondamentali 💰
Determinazione dell’Importo 2025
Il calcolo della NASpI segue un meccanismo progressivo basato sulla retribuzione media degli ultimi quattro anni. Per retribuzioni fino a 1.436,61 euro mensili (parametro 2025), l’indennità è pari al 75% della retribuzione media. Per importi superiori, si applica il 75% del limite più il 25% della parte eccedente, con un massimale assoluto di 1.562,82 euro mensili per il 2025.
La prestazione subisce una riduzione progressiva del 3% mensile a partire dal quarto mese di fruizione (settimo per gli over 55), meccanismo introdotto per incentivare la ricollocazione lavorativa. La durata massima è di 24 mesi, calcolata come la metà delle settimane contributive maturate negli ultimi quattro anni.
Tempistiche e Modalità di Presentazione ⏰
La domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto, esclusivamente per via telematica attraverso il portale INPS, contact center o patronati. Dal 1° marzo 2025, in caso di malattia o infortunio al momento della cessazione, il termine è sospeso per la durata dell’evento, purché si alleghi certificazione medica del riacquisto della capacità lavorativa.
La decorrenza varia secondo la tempestività della domanda: dall’ottavo giorno successivo alla cessazione se presentata entro 8 giorni, dal giorno successivo alla domanda se tardiva. Per i licenziamenti per giusta causa, la decorrenza è posticipata al 38° giorno, consentendo un periodo di riflessione per l’eventuale impugnazione.
L’INPS effettua controlli automatici attraverso incroci con l’Anagrafe tributaria e il sistema delle Comunicazioni Obbligatorie, verificando l’assenza di nuovi rapporti di lavoro e la veridicità delle dichiarazioni rese. La falsità delle dichiarazioni comporta il recupero integrale delle somme erogate e possibili sanzioni penali ex art. 316-ter c.p.
Compatibilità, Decadenze e Casistica Particolare ⚠️
Attività Lavorativa Durante la NASpI
La prestazione è compatibile con specifiche forme di attività lavorativa, secondo un regime differenziato per tipologia e reddito. Il lavoro occasionale tramite Libretto Famiglia è pienamente compatibile fino a 5.000 euro annui, senza obbligo di comunicazione preventiva all’INPS.
L’attività autonoma è ammessa con comunicazione entro 30 giorni e dichiarazione del reddito presunto. Se il reddito non supera 5.000 euro annui, la NASpI rimane integrale; per importi superiori si applica una riduzione proporzionale. L’attività di lavoro subordinato comporta invece sospensione della prestazione, salvo rapporti di durata inferiore a 6 mesi con reddito lordo non superiore a 8.174 euro annui.
Le Cause di Decadenza 📉
La Cassazione Civile, Ordinanza n. 4740 del 23 febbraio 2025 ha chiarito che “la decadenza dalla NASpI non sanziona solo l’omissione formale ma l’impossibilità di consentire una verifica della compatibilità reddituale”. Le principali cause di decadenza includono la mancata comunicazione di inizio attività autonoma, il nuovo rapporto subordinato non comunicato e il rifiuto di offerta di lavoro congrua.
Particolare attenzione merita il rapporto con l’assegno ordinario di invalidità. La Cassazione Civile, Ordinanza n. 4724 del 23 febbraio 2025 ha stabilito che “non è previsto un termine per l’esercizio dell’opzione tra NASpI e assegno di invalidità”, contrariamente alla prassi amministrativa che prevede 60 giorni. L’opzione può essere esercitata anche tardivamente, con l’unica conseguenza della ripetibilità delle somme eventualmente percepite indebitamente.
Il “Ticket di Licenziamento” 💸
Il contributo addizionale a carico del datore di lavoro (41% del massimale mensile per ogni 12 mesi di anzianità) trova applicazione tassativa nei casi previsti dalla legge. La Corte d’Appello di Roma, Sentenza n. 2900 dell’11 luglio 2023 ha precisato che “sono esentate dal ticket le risoluzioni consensuali in sede protetta ex artt. 410-411 c.p.c., indipendentemente dal numero di dipendenti”, distinguendo dalle procedure obbligatorie ex art. 7, L. n. 604/1966.
Conclusioni Operative e Considerazioni Strategiche 🎯
La disciplina della NASpI dopo licenziamento si conferma come uno degli istituti più complessi del diritto previdenziale, caratterizzato da un’evoluzione normativa e giurisprudenziale in continua trasformazione. Le innovazioni del 2025 hanno profondamente modificato l’accesso alla prestazione, introducendo meccanismi anti-abuso che richiedono particolare attenzione nella valutazione dei casi concreti.
La giurisprudenza della Cassazione ha consolidato orientamenti favorevoli ai lavoratori, particolarmente in ordine alla nozione di “lavoro effettivo” e alla computabilità delle giornate maturate in rapporti diversi dall’ultimo. Questi principi rappresentano conquiste significative per la tutela dei diritti previdenziali, specialmente in un contesto di crescente precarizzazione del lavoro.
Dal punto di vista operativo, risulta fondamentale un approccio sistematico che consideri: la verifica puntuale dei requisiti secondo i nuovi parametri 2025, l’attenta valutazione delle tempistiche procedurali con particolare riguardo alle novità su malattia e infortunio, la corretta gestione delle comunicazioni obbligatorie per evitare decadenze, l’ottimizzazione delle strategie di compatibilità con altre attività lavorative.
La crescente digitalizzazione dei controlli INPS e l’integrazione delle banche dati pubbliche rendono sempre più importante la correttezza formale e sostanziale delle dichiarazioni rese, mentre la complessità interpretativa della materia richiede un aggiornamento professionale costante da parte degli operatori del diritto.
La NASpI si conferma così come strumento fondamentale di protezione sociale, la cui efficacia dipende dalla corretta applicazione dei principi elaborati dalla giurisprudenza e dalla rigorosa osservanza delle prescrizioni normative, in un equilibrio delicato tra esigenze di tutela del lavoratore e sostenibilità del sistema previdenziale.
Per assistenza specializzata nella gestione delle pratiche NASpI e nella valutazione di casi complessi, il nostro studio legale offre consulenza qualificata basata sull’esperienza consolidata nel diritto del lavoro e previdenziale.