TRF: requisiti per l’intervento del Fondo di Garanzia INPS

TRF: requisiti per l’intervento del Fondo di Garanzia INPS

Introduzione:

Negli ultimi anni, la giurisprudenza ha rivoluzionato il panorama normativo riguardante l’intervento del Fondo di Garanzia, istituito presso l’INPS, in caso di mancato pagamento del trattamento di fine rapporto (TFR) e delle tre ultime mensilità da parte del datore di lavoro.

La sentenza della Suprema Corte del 28 aprile 2020, n. 8259, ha apportato significative modifiche all’orientamento precedente, meritando un’analisi approfondita.

La decisione

Secondo l‘art. 2 della legge 297/1982, l’intervento del Fondo è condizionato all’ammissione al passivo del credito del lavoratore, nel caso di fallimento del datore di lavoro. Nel caso in cui il datore non sia soggetto alle disposizioni della legge fallimentare, l’art. 2 co. 5 richiede un’esecuzione forzata infruttuosa, dimostrante l’insufficienza delle garanzie patrimoniali.

La sentenza in esame ha trattato un caso in cui il datore di lavoro non era assoggettabile a fallimento in concreto, cambiando radicalmente l’approccio consolidato. La Corte ha ribaltato l’idea che la verifica del Tribunale fallimentare fosse un presupposto dell’intervento del Fondo, considerandola ora solo un mezzo di prova dell’inassoggettabilità al fallimento del datore.

La revisione si basa sull’approfondimento della natura previdenziale dell’intervento del Fondo. Ora, l’unico presupposto è un’esecuzione forzata infruttuosa che dimostri l’insufficienza delle garanzie patrimoniali del datore, con la non fallibilità in concreto divenuta una questione pregiudiziale logica, non necessariamente accertata con efficacia di giudicato.

Impatto sulla posizione del lavoratore:

Il cambiamento normativo pone il lavoratore nella posizione di dimostrare la non fallibilità del datore, che può essere effettuata attraverso le scritture contabili degli ultimi tre anni. In questo caso, il lavoratore può evitare un procedimento giudiziario aggiuntivo, presentando una domanda amministrativa all’INPS. Tuttavia, nel caso in cui non si disponga di tali documenti, la procedura giudiziaria diventa inevitabile.

Conclusioni

La recente sentenza ha portato a una reinterpretazione cruciale dei requisiti per l’intervento del Fondo di Garanzia. I lavoratori devono ora dimostrare la non fallibilità del datore, sia attraverso le scritture contabili che mediante un’istanza di fallimento, aprendo nuove prospettive e sfide nel contesto legale previdenziale.

Avv. Cosimo Montinaro

(avvocato del lavoro)

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